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L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) ha fatto molta strada dai tempi del keyword stuffing e del clickbait.
Per posizionarsi al primo posto nei risultati di ricerca di Google, il contenuto del tuo negozio deve essere in linea con l’intento di un visitatore potenziale. Ottimizzare il tuo sito per la SEO può sembrare impegnativo e noioso, ma in realtà si tratta solo di capire come funzionano i motori di ricerca e come li usano gli utenti; dopodiché, dovrai implementare queste conoscenze nei copy delle tue pagine ed eseguire metodicamente alcune operazioni di backend completamente accessibili.
Abbiamo preparato una guida passo passo per aiutarti a ottimizzare il tuo negozio Shopify anche se non hai alcuna esperienza in materia di SEO.
Perché è così importante la SEO?
1. La maggior parte del traffico proviene dalla ricerca organica
Senza una strategia SEO per il tuo negozio, potresti perdere traffico e ricavi. Secondo le stime raccolte da Wolfgang Digital, il 35% del traffico totale per gli ecommerce deriva dalle pagine dei risultati dei motori di ricerca e il 33% dei ricavi proprio da questo traffico organico, che si impone quindi come il canale di marketing in grado di produrre il traffico e i ricavi più elevati.
2. I costi della pubblicità a pagamento aumentano, mentre la SEO è “traffico gratuito”
Se la maggior parte delle tue vendite proviene da canali pubblicitari a pagamento come Facebook o Instagram, i tuoi margini di profitto saranno minori. Generare traffico organico richiede tempo, ma poco a poco diventerà il tuo miglior canale di acquisizione e in prospettiva i suoi costi saranno sostenibili. Impegnarsi per aumentare il traffico organico attraverso la SEO può costare tempo e fatica, ma il suo effetto combinato lo rende il canale di generazione di clienti con il miglior rapporto qualità-prezzo. La SEO non dovrebbe mai essere lasciata in secondo piano o rimandata a un secondo momento, anche se il suo ritorno non è immediato.
3. La prima posizione nei motori di ricerca può farti ottenere fino al 30% di traffico giornaliero in più
Nel mondo della SEO c’è una battuta divertente che ricorre spesso: se vuoi nascondere un cadavere, mettilo in seconda pagina. Questo perché la prima posizione è quella che ottiene il maggior numero di clic, in misura esageratamente maggiore rispetto all’undicesima posizione.
Se hai una pagina che sta ottenendo un buon rendimento con il traffico organico anche senza aver effettuato alcuna ottimizzazione per la ricerca, è probabile che tu possa migliorare ulteriormente la pagina e ottenere ancora più traffico, a volte anche solo con piccole modifiche.
Click-through rate per le ricerche eseguite con un intento di acquisto. Fonte dell’immagine: Advanced Web Ranking.
Prima di iniziare: nozioni essenziali per migliorare la tua Shopify SEO
Prima di cimentarti a migliorare la SEO del tuo negozio Shopify ci sono alcuni aspetti essenziali da configurare. Ovvero:
- Acquista un dominio personalizzato. Per riuscire ad avere successo con la SEO, il tuo negozio ha bisogno di un dominio tutto suo. I domini personalizzati trasmettono maggiore fiducia agli acquirenti potenziali che ti trovano sui motori di ricerca e sono anche più facili da ricordare. Se hai ancora un dominio del tipo nomebrand.myshopify.com, è arrivato il momento di effettuare l’upgrade a un dominio personalizzato come nomebrand.com. Puoi trovare facilmente un dominio personalizzato nella fascia di prezzo dai $10 ai $20 all’anno. Se hai bisogno di aiuto per il tuo negozio, consulta la nostra risorsa sul dominio internet: cos’è, costi e come sceglierlo.
- Verifica di avere Google Analytics installato sul tuo sito. L’installazione di Google Analytics sul tuo sito web è gratuita e ti consente di monitorare il volume del traffico e cosa fanno i visitatori sul tuo sito. Scopri come configurare Google Analytics sul tuo negozio Shopify.
- Accertati di avere la Google Search Console installata sul tuo sito. Google Search Console ti fornisce informazioni su quali pagine si posizionano per quali query, dove si posizionano e quanti clic ricevono, oltre ad altri insights utili. Scopri come configurare Google Search Console sul tuo negozio Shopify.
- Usa un tema mobile-friendly. Shopify offre una serie di temi gratuiti che sono stati progettati tenendo in conto sin da subito l’importanza di un design che sia web responsive. Se hai personalizzato il tuo tema o ne hai creato uno, è meglio che verifichi che sia ottimizzato per i dispositivi mobili utilizzando questo strumento di Google. Ti consigliamo di verificarlo anche se non hai apportato modifiche.
- Elimina la protezione con password. Se stai ancora creando e ordinando le pagine dei prodotti, aspetta un po’ prima di rendere il tuo negozio disponibile per il pubblico e i motori di ricerca. Tuttavia, sappi che se il tuo negozio è protetto da password, i motori di ricerca non saranno in grado di vedere oltre la tua home page e di scansionare o classificare le tue pagine nella loro pagina dei risultati.
- Opta per un piano a pagamento. Sebbene i negozi possano essere scansionati e indicizzati durante la prova gratuita, se non hai un piano a pagamento ti ritroverai a fare tutto questo lavoro e non vedere neanche i frutti dei tuoi sforzi una volta terminata la prova, poiché per potersi posizionare un nuovo negozio ci mette più di 14 giorni.
Una volta verificati tutti questi elementi, avrai le carte in regola per poter iniziare. Utilizza questa guida SEO per migliorare il traffico organico e la visibilità del tuo negozio nei motori di ricerca come Google e Bing.
SEO tecnica
La SEO tecnica è la SEO che lavora più in profondità, non in superficie. È un po’ come l’olio del motore di un’auto: spesso non la vedi, ma è proprio la SEO tecnica a oliare tutto il sistema e a migliorare notevolmente le prestazioni di ricerca del tuo sito web. La SEO tecnica garantisce che il tuo sito web sia ottimizzato per i crawler dei motori di ricerca e per i dispositivi mobili e che il caricamento delle pagine sia veloce. Inoltre, ottimizza il sito per gli utenti, verificando che la struttura, la navigazione e i link interni consentano una navigazione agevole per gli esseri umani e che i meta tag siano compilati in modo tale che sia i motori di ricerca che gli utenti sappiano di cosa tratta quella pagina.
Se il tuo sito web presenta delle discrepanze in queste aree, il suo posizionamento potrebbe vedersi compromesso fino a quando non si identificano gli errori. Risolvendo questi errori, noterai vantaggi come:
- Gli utenti interagiranno di più con il sito perché sarà più veloce e tutti i contenuti e le pagine importanti saranno facilmente accessibili
- Ci sarà una maggiore attività di crawling da parte dei crawler perché il sito è facile da scansionare, il che aumenta il traffico organico nel tempo
Nota: Questa non è una guida completa alla SEO tecnica per Shopify, ma piuttosto un elenco di suggerimenti che devi obbligatoriamente implementare se desideri che il tuo sito si posizioni bene nelle ricerche.
1. Crea una strategia logica di link interni con i tuoi menu
Costo: $0 o $4 al mese per una singola app
Competenze SEO (su 5️ 🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️
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È facile tralasciare i link interni, soprattutto nelle fasi iniziali di costruzione del tuo negozio online. È comprensibile, perché a primo impatto non sembra tanto importante rispetto alla pubblicazione di nuove pagine o alla promozione del tuo business.
Quando parliamo di creazione di link interni, non ci riferiamo semplicemente all’azione di incollare i link agli anchor text adeguati nel tuo sito web. Si tratta piuttosto della creazione di pagine necessarie e fondamentali che trasmetteranno l’autorità a decine di altre pagine web e articoli di blog pertinenti e/o viceversa. Questo può essere realizzato con un sistema di navigazione chiaro a partire dalla tua home page, progettato sia per la user experience che per i crawler dei motori di ricerca.
Prendiamo come esempio Gymshark, un brand di abbigliamento per il fitness. Nella sua pagina iniziale compaiono solo tre opzioni di menu in alto. Semplice ed essenziale. Passando con il mouse su Women o Men, appare un elenco a discesa dei prodotti e delle collezioni offerte. Il menu a discesa è suddiviso in prodotti più di tendenza, categorie di prodotti, prodotti essenziali di Gymshark, collezioni e la sezione sconti.
Il sistema e la struttura del menu di Gymshark sono chiari e facili da navigare, a vantaggio sia degli utenti che dei motori di ricerca.
È importante qui sottolineare che questa struttura di menu è stata pensata prima in chiave umana e poi per i motori di ricerca, il che è fondamentale per costruire la fiducia degli acquirenti. Stando a quanto emerso dalla nostra ricerca su ciò che consolida la fiducia dei nuovi acquirenti, una navigazione delle categorie facile da capire e da usare su tutti i dispositivi è un elemento imprescindibile se desideri generare vendite.
E infatti Gymshark ha creato un menu e un sistema di navigazione delle categorie di facile comprensione, ma ha anche badato ad elencare in questo menu le pagine più importanti che otterranno traffico organico e ha ottimizzato l’anchor text. Lo possiamo notare nella sezione prodotti per donna (Women > Products). La pagina Shorts, ad esempio, si posiziona per termini di ricerca ideali correlati all’allenamento come “workout shorts” e “women’s workout shorts”, il che consente di attrarre i clienti ideali dai motori di ricerca.
Adesso la domanda è: “Come applico tutto questo al mio business?”.
Facciamo una simulazione con il negozio della nostra demo, Kinda Hot Sauce, che vende salse piccanti. Immaginiamo di aver aggiunto tre nuovi gusti alla gamma della nostra salsa piccante habanero dopo aver scoperto che i clienti la amano e che vorrebbero altre varianti. Questo è quello che faremo:
- Effettuiamo una ricerca delle parole chiave. Utilizziamo un tool SEO gratuito come Ubersuggest e digitiamo “habanero hot sauce” nello strumento di analisi delle parole chiave per avere un’idea del volume delle ricerche mensili per quel termine (4.400). Perfetto! Abbiamo trovato una nuova categoria sotto cui raggruppare la nostra nuova linea di prodotti.
- Creiamo delle pagine di prodotto. Nel nostro negozio Shopify, andiamo su Prodotti > Aggiungi prodotto per creare l’elenco dei prodotti e verifichiamo che tutto sia compilato, dal titolo alle descrizioni, dagli SKU ai dati di spedizione.
Creiamo una pagina delle collezioni. Andiamo su Prodotti > Collezioni per creare una nuova pagina e aggiungere le tre nuove pagine di prodotto. Durante la creazione della pagina delle collezioni, ci accertiamo di seguire le best practice per la SEO on-page nel compilare la sezione dell’anteprima del sito nei motori di ricerca, puntando a utilizzare “habanero hot sauce” (salsa piccante habanero) nel titolo della pagina, nella descrizione, nell’URL e nell’handle.
- Aggiungiamo la nostra nuova pagina al menu. Nel nostro negozio Shopify, andiamo su Online Store > Navigazione > Menu principale. Da qui aggiungiamo facilmente la nostra nuova collezione per la salsa piccante habanero nel sistema di navigazione in Negozio.
- Aggiungiamo al negozio un’app per breadcrumb. Con un’app come Category Breadcrumbs ($4 al mese) è facile mostrare ai tuoi clienti il percorso che hanno seguito lungo la struttura ad albero delle categorie. La breadcrumb fornisce loro un modo semplice per tornare indietro, cliccando sul link adeguato. Ad esempio, in questo momento stai leggendo questo articolo sul blog di Shopify; cliccando su “Blog” potrai tornare facilmente sulla pagina principale del blog.
2. Invia la tua sitempa (il file mappa del sito) a Google Search Console e correggi gli errori
Costo: $0
Competenze SEO (su 5️ 🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️
Sforzo (su 5 💪): 💪💪💪💪💪
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All’inizio di questo articolo, ti abbiamo consigliato di creare un account su Google Search Console. Dopo averlo fatto, il passaggio successivo è quello di inviare la mappa del sito. Inviare la tua mappa del sito a Google Search Console consente al tuo negozio di essere scansionato e indicizzato dai motori di ricerca. Questo significa che darai la possibilità a un crawler di visitare il tuo ecommerce, esplorare la pagina principale, scendere lungo tutte le categorie di prodotti, le collezioni e le pagine di prodotto e risalire, fino a quando non ha terminato. Dopo questa scansione, potrà elencare le tue pagine nei risultati dei motori di ricerca.
Una rappresentazione visiva del modo in cui i crawler esplorano il tuo sito web e le sue pagine.
La buona notizia è che Shopify, di base, crea una mappa del sito per tutti i negozi, quindi non dovrai crearla tu. Consigliamo di crearla solo a chi ha competenze SEO molto avanzate. Se hai un piano Basic, riceverai una mappa del sito generata automaticamente; se hai un piano Shopify o superiore e utilizzi domini internazionali, dovrai inviare il file della mappa del sito per ogni dominio.
Questo video di sei minuti (in inglese) ti insegna a inviare la mappa del sito del tuo negozio Shopify a Google Search Console.
A questo punto, sarà la volta di correggere gli eventuali errori del tuo sito. Se hai appena inviato la tua mappa del sito, dovrai aspettare che venga effettuato un crawling prima di poter vedere questi insights; magari inserisci questa sezione tra i preferiti e torna a verificare nel giro di una settimana circa. Per farlo:
- Accedi a Search Console e visualizza il report Coverage. Sul lato sinistro, clicca su Index > Coverage. Vedrai apparire un grafico con le opzioni selezionabili Error, Valid with warnings, Valid ed Excluded. Per adesso, presta attenzione solo a Error.
- Individua qualunque errore 404 o di reindirizzamento (se sono segnalati). Search Console li segnalerà nell’elenco come:
- “Submitted URL not found (404)”, che appare quando la pagina non esiste sul tuo sito. All’utente appare un messaggio di pagina non trovata. Questo errore si verifica perché da qualche parte sul tuo sito (oppure su un altro sito) c’è un collegamento a questa pagina che non funziona e il crawler del motore di ricerca sta cercando di indicizzarla. Questo è negativo per la SEO e per gli utenti, perché è come se li stessi mandando in un vicolo cieco. È quindi fondamentale risolvere questo problema. Se clicchi su “Submitted URL not found (404)” ti apparirà un elenco di tutti gli URL che restituiscono errori. Clicca su “Export” in alto a destra dello schermo ed esportalo nel formato di foglio di calcolo che preferisci.
- L’errore “Redirect error” si verifica quando un Googlebot scansiona l’URL ma la pagina non si è aggiornata automaticamente sulla nuova posizione dell’utente. Questo accade perché la catena è troppo lunga, c’è un loop di reindirizzamento, l’URL supera la lunghezza massima degli URL o c’è un URL errato o vuoto nella catena di reindirizzamento. Come già fatto nel caso precedente, clicca su “Redirect error” per ottenere l’elenco completo di questi URL ed esportarlo.
- Correggi gli errori 404 e di reindirizzamento nel tuo negozio. Se hai praticità con i fogli di calcolo, ti sarà di grande aiuto. Questi problemi possono essere complicati da risolvere, ma ecco cosa puoi fare:
- Fai riferimento al tuo foglio di calcolo degli errori 404 (il foglio contrassegnato con “Table”). Adesso devi trovare la pagina più pertinente a cui reindirizzare. Ad esempio, nel nostro negozio demo Kinda Hot Sauce, se un prodotto fosse fuori produzione, avrebbe senso reindirizzare la sua pagina a quella più vicina o a quella delle collezioni. Annota questi dati accanto all’URL (puoi rimuovere o nascondere la colonna “Last crawled”). Se non riesci a trovare una corrispondenza, una soluzione a cui puoi sempre ricorrere è quella di reindirizzare alla home page.
- Dal tuo admin di Shopify, vai su Online store > Navigazione. Clicca su “Reindirizzamenti URL” e quindi su “Aggiungi reindirizzamento URL”. Qui, fai riferimento al tuo foglio di calcolo di errori 404, inseriscili nei campi pertinenti e clicca su “Salva reindirizzamento”. Per una procedura più dettagliata, consulta il nostro articolo guida su come creare reindirizzamenti. E se hai vari reindirizzamenti da creare, magari potrebbe esserti utile la funzione di importazione in blocco per URL.
- Adesso passiamo ad analizzare come correggere gli errori di reindirizzamento. La conseguenza dei loop di reindirizzamento è che i visitatori e i motori di ricerca restano letteralmente bloccati in un loop nel tentativo di caricare una sequenza di altre due pagine del tuo sito che puntino l’una all’altra. Il reindirizzamento è configurato in questo modo: la pagina C dovrebbe caricare la pagina A, la pagina A è configurata per caricare la pagina B e la pagina B è configurata per caricare la pagina C.
Una rappresentazione di come appare un errore di loop di reindirizzamento ai crawler di ricerca e ai bot.
- Segui le istruzioni su come esportare il tuo elenco di reindirizzamenti URL dal tuo negozio Shopify. Adesso devi identificare quali reindirizzamenti sono rotti facendo riferimento sia alla tua Google Search Console che alle esportazioni dei reindirizzamenti di Shopify. Se hai familiarità con l’uso dei fogli di calcolo, combina i fogli e filtrali in modo tale da poter ottenere un elenco delle origini degli errori. In caso contrario, copiare la cella di errore dell’URL e poi utilizzare la funzione Trova (“Cmd+F” su Mac, “Ctrl+F” su Windows) può funzionare, ma saranno necessari molti clic avanti e indietro.
- In modo analogo all’aggiornamento delle pagine 404, prendi nota nel tuo foglio di calcolo della destinazione desiderata per il reindirizzamento, quindi vai su Online store > Navigazione > Reindirizzamenti URL. Utilizza la casella di ricerca per trovare il reindirizzamento che devi modificare, cliccaci su e aggiorna il reindirizzamento
- Dopodiché, il passo successivo sarà verificare che il tuo lavoro abbia dato i suoi frutti sperati. Per farlo, torna su Search Console e controlla la scheda Coverage a intervalli di pochi giorni o settimane finché non avrai rilevato tutti gli errori.
Nota: Se tutto questo ti sembra troppo complesso o scoraggiante anche dopo le spiegazioni, puoi sempre utilizzare il marketplace Shopify Experts per trovare un’agenzia che offra servizi SEO o un esperto SEO dedicato che implementi tutto al posto tuo. Trova un esperto.
3. Ottimizza le tue immagini in modo tale che si carichino rapidamente e che possano essere trovate dai motori di ricerca
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I motori di ricerca non scansionano solo il testo della tua pagina web, ma anche le tue immagini. Potresti pensare che ottimizzare le tue immagini vada a scapito della bellezza delle tue fotografie, ma non è così; anzi, ti aiuta a far apparire ancora meglio le tue immagini agli acquirenti.
Ridurre le dimensioni delle immagini dovrebbe essere una priorità per il tuo negozio. Secondo HTTP Archive, le immagini costituiscono il 46% della dimensione complessiva media di una pagina web, il che significa che le immagini svolgono un ruolo significativo in una pagina e, se non ottimizzate, possono rallentarne il caricamento. La buona notizia è che, essendo Shopify un software di ecommerce in hosting, non devi preoccuparti degli aspetti tecnici legati alla ricerca di una rete CDN sicura e in grado di caricare prontamente le tue immagini, poiché questo è già incluso nel tuo piano. Ad ogni modo, ti presentiamo qui alcuni espedienti per ridurre la dimensione del file delle tue immagini e aiutarle a essere trovate e indicizzate più facilmente dai motori di ricerca:
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Usa immagini in formato JPG o PNG. Shopify fornisce automaticamente immagini in WebP, un formato che offre un’eccellente compressione delle immagini sul web, con un risparmio medio di oltre il 30% sulle dimensioni dei file rispetto ai formati tradizionali come JPEG e PNG. Al di là di questo formato offerto da Shopify, se puoi, utilizza sempre e solo immagini in formato JPEG e PNG quando le carichi sul tuo sito, dato che sono già i formati di file immagine più piccoli. Questa operazione la puoi fare nella maggior parte dei programmi per immagini nativi forniti con il tuo sistema. Su Mac, ad esempio, è possibile utilizzare l’applicazione Anteprima per salvare le immagini in diversi formati facendo clic su File > Esporta e quindi scegliendo JPG o PNG dal menu a discesa.
Nota: Una buona regola generale è quella di usare il formato JPEG per le fotografie, il formato PNG per le grafiche personalizzate, le illustrazioni e così via, e non usare mai le GIF, a meno che non si tratti di un’immagine in movimento. - Riduci le dimensione dei file delle tue immagini. In poche parole, più grandi sono le dimensioni del file dell’immagine, più tempo potrebbe essere necessario per caricare una pagina; di conseguenza, ridurre le dimensioni delle immagini consente di accelerare il caricamento delle immagini e della pagina. Ovviamente, ridimensionare le immagini può compromettere la loro qualità se non fatto bene, quindi accertati di utilizzare la risoluzione standard, pari a 72 pixel per pollice quadrato (PPI). Se sei alle prime armi, ti consigliamo di utilizzare lo strumento gratuito di ridimensionamento immagini di Shopify per iniziare.
- Aggiungi immagini alla tua mappa del sito. È fondamentale che le tue immagini appaiano nei risultati di ricerca, poiché molte persone effettuano ricerche per immagini, soprattutto quando si tratta di prodotti come capi d’abbigliamento. L’aggiunta di immagini alla tua mappa del sito ne agevola il crawling e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Shopify include l’immagine principale della tua pagina di prodotto nella mappa del sito, ma se vuoi includere tutte le immagini delle tue pagine di prodotto, ti consigliamo di installare Image Sitemap ($4/mese), un’app che costruisce e invia automaticamente a Google Search Console una mappa del sito in .xml per tutte le immagini associate a ciascun prodotto, articolo di blog e pagina del tuo negozio Shopify.
- Ottimizza con cura gli attributi alt. Gli attributi alt sono l’alternativa testuale delle immagini che si utilizza quando un browser non è in grado di renderizzarle correttamente. Servono anche ai fini dell’accessibilità sul web: se una persona con disturbi della vista consulta il tuo blog, sentirà la lettura proprio del testo alt. L’alt text è importante per gli ecommerce in ottica SEO, poiché aiuta i prodotti ad apparire nelle immagini di Google. Il nostro consiglio è descrivere con un linguaggio semplice cosa c’è nell’immagine per aiutare le persone con disturbi della vista a farsi un’idea di quello che è raffigurato. A sua volta, questo può contribuire al posizionamento delle tue immagini. Al posto di “tonico viso 250ml”, prova con “Immagine del tonico per il viso Glow Tonic di Pixi da 250 ml, un tonico viso rinvigorente e altamente concentrato per pulire a fondo i tuoi pori”.
- Usa un linguaggio semplice per il nome delle tue immagini. Parliamo proprio del nome che attribuisci al file della tua immagine quando la salvi sul computer. Una volta caricata, il suo indirizzo web sarà lo stesso, quindi l’ideale sarebbe che corrispondesse alla parola chiave della pagina. Ad esempio, se la nostra pagina parla di salsa piccante habanero, è preferibile salvare il nome del file immagine come “habanero-hot-sauce.jpg” (o “salsa-piccante-habanero.jpg” in italiano). In questo modo, quando qualcuno effettua una query con “habanero hot sauce”, non apparirà solo la nostra pagina di prodotto, ma—si spera—anche le immagini relative all’interno della scheda corrispondente nei motori di ricerca.
Scopri di più: 10 suggerimenti per ottimizzare foto e immagini sui motori di ricerca
SEO on-page
La SEO on-page è il metodo principale per comunicare direttamente ai lettori e ai motori di ricerca l’argomento della tua pagina. I motori di ricerca cercano determinati fattori on-page che possano aiutarli a posizionare la tua pagina nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP). Tra questi fattori troviamo la rilevanza delle parole chiave e degli argomenti, le meta informazioni, lo slug dell’URL della pagina e le immagini. Per maggiori informazioni sui fattori on-page, questo articolo di Moz è un’ottima risorsa.
In questa sede tratteremo le basi della ricerca di parole chiave per l’ecommerce, scopriremo come decodificare il search intent e vedremo alcuni suggerimenti per l’ottimizzazione dei contenuti che aiuteranno le tue pagine a posizionarsi per le parole chiave target.
1. Ricerca delle parole chiave
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Il modo più semplice per pensare alle parole chiave è immaginarle come le query che le persone usano e digitano nei motori di ricerca. Spesso queste ricerche replicano il modo in cui parliamo quando poniamo delle domande; a volte, invece, si tratta di un formato più “cavernicolo”, in cui si potrebbe digitare “comprare nuovo iPhone” anziché “desidero comprare il nuovo iPhone”.
Innanzitutto, precisiamo che esistono due tipi diversi di parole chiave: short tail e long tail.
- Le short tail keyword hanno una lunghezza di due o tre parole e di solito registrano un volume elevato di ricerca, come ad esempio “mens shorts” (bermuda da uomo), che restituisce 38.000 ricerche mensili nell’Ahrefs Keyword Explorer.
- Le long tail keyword invece hanno una lunghezza di quattro o più parole e di solito registrano volumi più bassi, come ad esempio “mens shorts with pockets” (bermuda da uomo con tasche), che restituisce 40 ricerche mensili nell’Ahrefs Keyword Explorer.
In che modo le persone utilizzano le parole chiave nei motori di ricerca per acquistare prodotti
Quando si tratta di scegliere una parola chiave per la quale posizionare la propria pagina, è utile capire l’intenzione che è alla base della query di ricerca associata. Le query di ricerca rientrano nelle seguenti categorie:
- Le query navigazionali sono ricerche effettuate con l’intento di trovare un particolare sito web o pagina web. Ad esempio, un utente potrebbe digitare “facebook” in una barra di ricerca per trovare il sito di Facebook anziché inserire l’URL nella barra di navigazione di un browser o usare un bookmark.
- Le query informative iniziano normalmente con “come”, “cosa”, “perché”, ecc. Per queste query si posizionano i contenuti che forniscono informazioni autentiche, utili e rilevanti per la ricerca.
- Le query transazionali sono ricerche che indicano l’intenzione di portare a termine una transazione. Sono associate alla digitazione del nome di un prodotto direttamente nella barra di ricerca, ad esempio “samsung galaxy”.
In relazione alla customer journey sui motori di ricerca, è importante capire in che modo le persone passano dalla fase in cui non sanno quale prodotto cercano o desiderano a quella in cui scelgono di acquistare con sicurezza.
Iniziamo con un prodotto generico come gli smartphone. Se usi uno smartphone già da parecchio tempo, è probabile che tu abbia già acquistato o abbia pensato in qualche momento di acquistare l’attuale modello di iPhone. E se volessi vedere cos’altro c’è sul mercato prima di passare al prossimo upgrade?
In questo caso, probabilmente ricorreresti a un motore di ricerca e digiteresti una query informativa come “il miglior smartphone”. Ti apparirebbero numerosi articoli del tipo “guida all’acquisto” con un elenco dei 10-15 smartphone migliori e molto probabilmente cliccheresti sul primo risultato. Dopo aver letto l’articolo, potresti pensare che sì, il nuovo modello di iPhone non è affatto male, ma anche il nuovo Samsung Galaxy ti inspira. A questo punto, probabilmente ti interesserebbe sapere come confrontare le caratteristiche e l’affidabilità di entrambi; per farlo, torneresti su un motore di ricerca e digiteresti un’altra query informativa, come “apple iphone vs samsung galaxy”. Dopo aver letto uno o più articoli della prima pagina, avresti un’idea più chiara dello smartphone che fa per te e magari decideresti di dare ancora un’altra possibilità al nuovo iPhone. Allora torneresti sul motore di ricerca e digiteresti la query transazionale “comprare iphone”. Da lì, in tutta probabilità ti apparirebbe il sito web di Apple e porteresti a termine la transazione.
Come scegliere una parola chiave
Adesso ne sai di più sulla purchase journey e su come capire l’intenzione che sta alla base di una ricerca; ora cerchiamo di capire come svolgere la ricerca delle parole chiave.
La ricerca delle parole chiave può sembrare un’impresa ardua. Di certo avrai molte domande, come: “Da dove inizio?”, “Come ne trovo una?”, “Come faccio a sapere che una parola chiave mi aiuterà a posizionarmi?” e “Quanto tempo ci vorrà?”. Ti rispondiamo noi passo passo.
- Da dove iniziare con la ricerca delle parole chiave. Innanzitutto, pensa al tuo prodotto, in cosa consiste e a quale categoria appartiene. Ad esempio, Shopify è una piattaforma ecommerce, quindi il nostro obiettivo è una pagina che si posizioni per questo termine di ricerca. Con quale termine generale potresti descrivere il tuo prodotto?
- Utilizza strumenti gratuiti o a pagamento per ottenere insights competitivi. Gli strumenti gratuiti e a pagamento sul mercato sono tantissimi, ma i migliori tool gratuiti per Chrome sono Keyword Surfer e MozBar, entrambi disponibili come estensioni. Con Keyword Surfer, puoi digitare le tue parole chiave su Google e ti apparirà il volume delle keyword nella barra degli indirizzi e nella SERP. MozBar ti consente di conoscere l’autorità del dominio e l’autorità della pagina di un sito web; in sostanza, ti fa capire rispettivamente quanto è affidabile o forte un sito web e quanto è attendibile una pagina.
- Cosa fare con questi dati. Adesso avrai a disposizione dei dati su una short tail keyword. Parti da là per iniziare a filtrare con una long tail keyword ad essa correlata. Se il tuo business è nuovo o emergente, spesso per le short tail keyword c’è una tale concorrenza che devi trovare un elemento differenziale per poterti posizionare. Ricorda che il tuo business è riuscito a penetrare nel mercato grazie a una unique selling proposition: è arrivato il momento di canalizzarla in una long tail keyword per aiutare il tuo prodotto a essere trovato più facilmente e per acquisire più traffico. Se usi Keyword Surfer, clicca sulla stella nella barra degli indirizzi per aggiungere la short tail keyword agli appunti. Nel farlo, scorri l’elenco di idee di parole chiave, alla ricerca di long tail keyword. Al termine, clicca su “Clipboard”, sui tre puntini e quindi “Export”. Adesso questi dati saranno salvati in un file CSV che potrai utilizzare quando crei o ottimizzi la tua pagina.
2. Soffermati sul search intent e crea pagine pertinenti per la tua parola chiave
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Indipendentemente dal tipo di query di ricerca a cui punta la tua pagina, nello scegliere una keyword ricorda che Google e gli altri motori di ricerca fanno rankare le pagine che hanno la più alta probabilità di riuscire a far concludere correttamente la customer journey. Google, ad esempio, non vuole che vengano effettuate altre ricerche e non vuole che l’utente faccia clic su “Indietro” e poi su un altro risultato di ricerca.
Per scegliere una parola chiave da targetizzare, puoi farti un’idea di quale sia l’intento di ricerca dai primi 10 risultati di una SERP. Ti basta cercare quel termine e segnarti se la pagina è un articolo o una pagine di prodotto. Per adesso, prestiamo attenzione solo alle inserzioni organiche, non agli annunci (contrassegnati come tali sulla sinistra) né a nessun’altra sezione della SERP come “Le persone hanno chiesto anche”, immagini, video o inserzioni locali.
Vedrai un punteggio come ad esempio “9/10 pagine di prodotto” e da lì avrai una migliore comprensione del search intent dell’utente, che in questo caso sarà effettuare una transazione. Se fai content marketing per il tuo negozio, l’ideale è che la maggioranza di quelle 10 inserzioni siano articoli perché gli articoli si prestano meglio alle ricerche informative.
Per restringere ulteriormente l’intento di ricerca, puoi prendere spunto da Google o da altri motori di ricerca. Ad esempio, se il mio obiettivo è creare una pagina per targetizzare la famosa salsa piccante habanero del nostro esempio, darò un’occhiata anche alla sezione delle “Ricerche correlate” in fondo alla SERP. In sostanza, questo elenco mi fornisce un’idea di ciò che gli utenti si aspettano di trovare nelle loro query di ricerca.
Dal momento che “salsa piccante habanero” è una short tail keyword, se gli utenti arrivano al decimo risultato e non vedono ancora nessuna inserzione di un prodotto su cui cliccare, leggendo i termini di questa sezione potrebbero riuscire a rielaborare la query che stanno cercando e che non sapevano bene come formulare.
È buona idea prendere nota di questi termini e sintagmi perché alcuni costituiscono delle ottime long tail keyword che possiamo utilizzare per creare la nostra pagina di prodotto con l’obiettivo di farla rankare. Possiamo usarle come sottotitoli, nella descrizioni dei prodotti oppure nella meta description e nel meta title. Ne parleremo più a fondo tra poco.
3. Ottimizzazione dei contenuti per dare visibilità alle tue pagine
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L’ottimizzazione dei contenuti aiuta le tue pagine a posizionarsi più in alto nei risultati della ricerca per la parola chiave di riferimento. Alcuni esempi di ottimizzazione dei contenuti sono le modifiche apportate al contenuto di una pagina, alla meta description e ai title tag. L’ottimizzazione dei contenuti diventa molto più facile se hai in mente una parola chiave chiara per la quale vuoi rankare.
Il modo più semplice per capire l’ottimizzazione dei contenuti è chiederti: “Come posso far capire chiaramente ai visitatori di cosa parla questa pagina?”. A partire da questa domanda puoi eseguire un check-up delle tue pagine:
- L’intestazione spiega chiaramente cosa c’è nella pagina?
- Sto usando la parola chiave o una sua variante nei sottotitoli o nel corpo del contenuto della pagina?
- Lo slug dell’URL contiene la parola chiave? Il contenuto è troppo lungo o troppo corto?
- Il titolo della pagina è accattivante? La meta description trasmette la sensazione che valga la pena cliccare su questa pagina?
- Quali sono i nomi dei file immagine? Hanno un testo alternativo compilato che spieghi chiaramente cos’è raffigurato?
Adesso addentriamoci nell’ottimizzazione dei contenuti on-page.
1. Inserisci la tua parola chiave nel titolo
Nelle pagine transazionali, come quelle di prodotto, l’uso della parola chiave principale nei titoli delle pagine può avere senso se si tratta di un identificativo, ma di solito è meglio riservarla alle pagine delle collezioni. Per i nomi dei prodotti, infatti, l’ideale è trovare qualcosa di intrigante. Prendiamo come esempio The Lip Bar. Ha una collezione la cui parola chiave target è “concealer” (correttore), ma le pagine dei prodotti all’interno della collezione sono specifiche per la gamma di tonalità del prodotto in questione e per la sua funzione (ad esempio, per il prodotto 6:00 Ebony Caffeine Concealer, “6:00 Ebony” è la gamma, “Caffeine” è la funzione che svolge, ovvero aiutare a risvegliare la pelle, e “Concealer” è il nome generalmente noto per questo prodotto, che può apportare alcuni benefici in ottica SEO posizionandosi per “caffeine concealer”).
⚠️ Avviso importante: Quando crei le tue pagine è essenziale che nel formattare tu includa solo un H1 (o Titolo 1, come viene chiamato nell’editor della pagina Shopify). Questo spazio è riservato al titolo.
Per le pagine navigazionali, come le pagine Chi siamo o Contatti, è meglio utilizzare lo scopo, ovvero la funzione che la pagina svolge (ad esempio, “Contattaci”, “Mettiti in contatto con noi di [nome del brand]” o “Come possiamo aiutarti?”). Qui gli obiettivi primari sono la chiarezza e la semplicità.
Scopri di più leggendo questo articolo:
2. Comprendi l’argomento che si cela dietro una parola chiave e inseriscila nella tua pagina
Quando parliamo di inserire parole chiave nelle tue pagine non intendiamo che ne devi inserire una quantità sproporzionata (la famosa pratica sconsigliata del keyword stuffing) o di trovare qualunque modo per inserire delle strane long tail keyword grammaticalmente scorrette. Questi erano trucchetti utilizzati oltre 10 anni fa per far rankare le pagine per determinate keyword di riferimento; da allora, i motori di ricerca si sono evoluti e sono in grado di comprendere meglio di cosa tratta una pagina e come posizionarla di conseguenza.
Se desideri ottimizzare le tue pagine in modo tale da posizionarsi per certe parole chiave, il primo passo è cercare di capire a cosa si riferiscono (come abbiamo già visto) e fare del tuo meglio per trattare tale argomento.
Se usi uno strumento SEO a pagamento per ottenere insights sulle keyword, allora diventa molto più facile raccogliere parole chiave su un argomento. Ad ogni modo, è possibile farlo anche con gli strumenti gratuiti. Vediamo ad esempio come potremmo ottimizzare la nostra nuova pagina delle collezioni di salsa piccante habanero per Kinda Hot Sauce.
Partiamo da Google. Diamo un’occhiata alla parte inferiore dei risultati di ricerca, dove Google elenca le ricerche correlate, per avere un’idea delle ricerche affini a “salsa piccante habanero” e per vedere cosa suggerisce la funzione di completamento automatico.- Stiliamo un elenco di ciò che appare nelle ricerche correlate e nel completamento automatico. A questo punto, apriamo un nuovo Google Doc e inseriamo tutte le voci di cui sopra. Da questo elenco, vediamo già quali espressioni possiamo utilizzare e quali invece dobbiamo depennare. Successivamente, proveremo a scrivere una descrizione per la nostra pagina delle collezioni.
- Abbozziamo un titolo e una descrizione. Per poter scrivere una descrizione che sia efficace sia per gli utenti che per la SEO, è buona norma interrogarsi su alcune di queste espressioni:
- Tra i gusti che offro ci sono il mango, l’ananas o l’aglio? Se sì, come posso condividere queste informazioni sulla pagina?
- È buona idea includere la dicitura “piccante” o “ghost pepper” se il mio brand è incentrato su salse piccanti saporite e non eccessivamente piccanti?
- Durante la produzione, le mie salse piccanti vengono fermentate?
- Quanto è importante la scala Scoville per i miei clienti?
- Upload nel negozio. Una volta redatta una pagina delle collezioni che ci soddisfi, possiamo caricarla nel negozio.
In questo esempio abbiamo fatto esplicitamente riferimento alle pagine delle collezioni, ma puoi ripetere questo stesso processo per qualunque pagina a tua scelta, come le pagine di prodotto o gli articoli di blog.
3. Inserisci la tua parola chiave nell’URL o nello slug
Si definisce URL tutto quello che digiti in una barra degli indirizzi e che termina con .com, .it, etc. Lo “slug” è quella porzione che viene dopo la prima barra obliqua. Lo slug corrisponde a quello che viene anche definito come percorso (o path) dell’URL.
Una volta scelto un nome dominio, quello sarà il tuo URL e non potrai più cambiarlo. Gli slug, invece, possono essere modificati o personalizzati. Nota: Se cambi gli slug, accertati di aggiungere i reindirizzamenti alle tue nuove pagine. Abbiamo già spiegato come farlo in una sezione precedente di questo articolo.
Il motivo per cui è consigliabile inserire la parola chiave nello slug di ogni pagina è principalmente quello di rendere chiaro all’utente e ai motori di ricerca di cosa tratta la pagina. Anche per l’URL e per gli slug vale la regola di evitare la pratica del keyword stuffing.
Prendiamo un URL come questo:
https://kindahotsauce.shop/products/hot-sauce-habanero-hot-sauce-mild-sauce-150ml
E strutturiamolo invece così:
https://kindahotsauce.shop/products/hot-enough-habanero
Perché? Perché l’eccesso di keyword non favorisce i tuoi ranking. Gli algoritmi dei motori di ricerca non sono più quelli che valutavano positivamente una parola chiave che appariva varie volte nella stringa dell’URL. Non compromettere le tue possibilità di ottenere un clic esagerando con le parole chiave negli URL.
Regole generali:
- Evita l’uso del cancelletto negli URL. Il cancelletto è un modo per mandare un visitatore in un punto specifico di una determinata pagina attraverso collegamenti ipertestuali che, una volta cliccati, permettono di andare direttamente su un sottotitolo (come nell’indice di questa pagina).
- Fai attenzione alla distinzione tra maiuscole e minuscole. Non usare la maiuscola negli URL o negli slug, neanche per i sostantivi. Sebbene la maggior parte dei CMS non faccia distinzione tra maiuscole e minuscole al giorno d’oggi, è meglio non usare nulla che non sia minuscolo.
- Utilizza i trattini per separare le parole. “/collezioni/bermuda-uomo-con-tasche” è molto più leggibile di “/collezioni/bermudauomocontasche”. Cerca di evitare sia i trattini bassi che gli spazi, poiché negli URL vengono visualizzati come %20.
Per un elenco completo dei caratteri sicuri da includere negli URL, consulta questa tabella dei caratteri di Perishable Press.
4. Inserisci la tua parola chiave nel meta title e nella meta description
Il meta title e la meta description sono il tuo modo per comunicare agli utenti e ai motori di ricerca l’argomento della tua pagina e per invogliare le persone a cliccarci su da una SERP. Shopify precompila il meta title e la meta description con il nome del prodotto/collezione e la descrizione del prodotto/categoria, quindi non corri mai il rischio di errori evidenti come campi meta completamente vuoti. Tieni conto però che se non li personalizzi per ciascuna delle tue pagine, è probabile che i meta dati non riescano a comunicare agli utenti e ai motori di ricerca l’argomento della tua pagina o non la rendano abbastanza accattivante da riscuotere clic.
Ecco come preparare il meta title e la meta description delle tue pagine:
- Scrivi un titolo per la pagina di lunghezza inferiore ai 55 caratteri. Trova un modo per includere la tua parola chiave target per aiutare i motori di ricerca a indicizzare la tua pagina, ma accertati anche che sia leggibile e non scritta con un linguaggio “cavernicolo”, perché i motori di ricerca sono abbastanza intelligenti da sapere di cosa parla una pagina anche se i termini sono separati dalle cosiddette “parole vuote” (il, se, e, a, ecc.).
- Scrivi una meta description con un massimo di 145 caratteri. Questo è lo spazio in cui devi premurarti di rendere la tua pagina di prodotto o il tuo articolo di blog allettante per chiunque effettui una ricerca. Utilizzare la tua parola chiave in questa sede può favorire il tuo ranking, ma non è essenziale qui. Soffermati invece sulla tua clientela. Scopri di più su come scrivere delle meta description ottimizzate.
5. Inserisci la tua parola chiave nel tuo sistema di denominazione delle immagini
Quando ti consigliamo di inserire la tua parola chiave nel tuo sistema di denominazione delle immagini ci riferiamo non solo a salvare i file con lo stesso nome della keyword (ad esempio salsa-piccante-habanero.jpg), ma anche a utilizzare la parola chiave come testo alt quando carichi il file sul tuo negozio.
Se hai più di un’immagine da caricare e non sai che nome dare ai tuoi file, pensa a delle varianti come ingredienti-salsa-piccante-habanero.jpg per una foto dell’etichetta degli ingredienti e piatto-salsa-piccante-habanero.jpg per una foto di un modello che mette un po’ di salsa sul cibo.
Come abbiamo già detto sopra a proposito dell’ottimizzazione delle immagini, è consigliabile scrivere con cura gli attributi alt. Il testo alt viene utilizzato quando un browser non è in grado di eseguire correttamente il rendering dell’immagine e anche per l’accessibilità web. L’ideale è descrivere con un linguaggio semplice cosa c’è nell’immagine per aiutare le persone con disturbi della vista a farsi un’idea di quello che è raffigurato. Se nello scrivere un attributo alt text accessibile risulta naturale l’utilizzo della parola chiave target, allora è perfetto, ma ti consigliamo di dare priorità a questo approccio piuttosto che riempire forzatamente il testo alternativo di keyword.
6. Crea rich snippet con dettagli sui prodotti e contenuti generati dagli utenti
I rich snippet sono inserzioni che includono dettagli sul prezzo di un prodotto e sulla sua disponibilità e informazioni uniche su una gamma di prodotti all’interno di una categoria. I contenuti generati dagli utenti provengono dalle recensioni dei clienti e dalle loro valutazioni. Sono utili per saperne di più su un determinato prodotto a prima vista, direttamente dalla pagina dei risultati di ricerca.
Secondo Search Engine Land, i rich snippet possono aumentare fino al 30% il numero di persone che cliccano sul tuo prodotto dalle SERP. Se confrontiamo l’aumento del 30% dei clic organici con un incremento del 30% del budget per gli annunci a pagamento, otteniamo molti più clic per la tua pagina di prodotto, e a titolo gratuito. La creazione di rich snippet e schema ricade maggiormente nella categoria della SEO tecnica e possiamo dire che i risultati finali ottenuti possono davvero valere il tempo necessario per imparare a crearli.
Prima di soffermarti sui rich snippet, sappi che Shopify include già dati strutturati e funzionalità rich snippet per le tue pagine di prodotto in tutti i suoi temi gratuiti. Ciò significa che non dovrai preoccuparti di aggiungere il markup dei dati strutturati per ottenere le informazioni sui prodotti nelle SERP. Il prezzo e la disponibilità (in stock/esaurito) verranno acquisiti automaticamente e inseriti in una SERP, ma solo se Google decide di mostrarli.
Se utilizzi un tema di una terza parte o ne hai uno personalizzato, verifica con lo sviluppatore del tema se include i dati strutturati e la funzionalità rich snippet prima di procedere. Se non ha funzionalità di dati strutturati per i prodotti, le opzioni che hai sono due:
- Scrivere il codice nel tuo tema. Come già detto, se ti senti tecnicamente competente per apportare modifiche al codice, puoi imparare a scriverlo nel tuo tema. Consulta le risorse sui prodotti di Schema.org e le risorse di Google sui dati strutturati per sapere quali valori inserire.
- Pagare per usufruire di un’app o ingaggiare un esperto. Se il solo pensiero di modificare il tuo tema ti spaventa, valuta la possibilità di rivolgerti a un esperto o di provare con alcune app che possono aiutarti a inserire i dati strutturati nelle tue pagine:
Per visualizzare i contenuti generati dagli utenti e le valutazioni con le stelle nelle SERP, è necessaria un’app o una codifica personalizzata. Ad ogni modo, prima di avventurarti con questa aggiunta chiediti:
- Hai un’app per le recensioni dei prodotti?
- Le tue recensioni sono positive o negative?
- Quante stelle hai in media come valutazione?
Se non usi nessuna app per le recensioni dei prodotti, sappi che Shopify ne ha una gratuita che supporta gli snippet recensione. Quando gli utenti scrivono una recensione, l’app aggiunge il markup alla tua pagina e non appena Google torna a scansionarla e legge i dati del markup, fa apparire la recensione. Ci sono anche altre app per le recensioni dei prodotti nell’app store, ma dovrai verificare che supportino il markup schema.
Ci potrebbe volere un po’ di tempo prima che i rich snippet appaiano negli elenchi di ricerca, quindi se non li vedi immediatamente sappi che è normale. Per controllare se ci sono errori, utilizza lo Strumento di test per i dati strutturati di Google per avere la certezza che non ci siano problemi di visualizzazione.
Un’importante considerazione sulla SEO on-page
Creare una pagina SEO-friendly significa rendere le informazioni digeribili per il lettore, non necessariamente per i motori di ricerca. È tramite la formattazione che si riesce a portare i lettori dove devono andare, attraverso l’uso di titoli ed elenchi puntati o numerati. Il fine ultimo è ridurre lo sforzo per i lettori, aiutandoli ad arrivare a destinazione e a trovare facilmente ciò che desiderano. È possibile che tu abbia sentito dire che la lunghezza è un fattore decisivo per il posizionamento di una pagina, in positivo e in negativo. A mio parere, se hai un articolo o una pagina di dimensioni enormi, è perché l’argomento lo merita e c’è bisogno di una guida per principianti. Al contrario, raramente è una buona idea aggiungere più parole a un articolo solo per raggiungere una metrica che promette un buon posizionamento a una pagina.
SEO off-page
La SEO off-page può includere la gestione della reputazione, come l’assistenza clienti e la presenza sui social media, ma sostanzialmente si riassume nella creazione di backlink, ovvero di link che puntano al tuo sito. Maggiore è il numero di backlink pertinenti e di alta qualità, migliore sarà il posizionamento delle tue pagine e ormai saprai bene quanto sia importante avere pagine ben posizionate sui motori di ricerca per ricevere più clic.
Ci sono due metodi che puoi utilizzare per acquisire link per il tuo sito web: in modo attivo e in modo passivo.
Link building attivo
Quando parliamo di link building attivo ci riferiamo alla stesura di un piano e di una strategia per le pagine per le quali desideri acquisire link (sapendo perché lo stai facendo) e all’esecuzione di tale piano. In generale, il link building attivo richiede molto tempo, perché è una strategia altamente competitiva. I giornalisti, gli influencer e gli altri autori ricevono proposte in continuazione, quindi il tuo pitch dovrà essere convincente.
Ci sono un paio di principi che puoi applicare quando chiedi qualcosa a un altro sito:
- Precisa in modo chiaro all’inizio del pitch cosa offri tu. Sì, la natura della tua richiesta è quella di ottenere qualcosa (un link), ma cosa ci guadagnano loro? Magari hanno link che collegano a pagine obsolete o che non esistono più, oppure manca qualcosa di assolutamente essenziale per loro? Dai loro un motivo per prendere in considerazione la tua richiesta.
- Non richiedere link a persone che sono la tua concorrenza. Potrebbe sembrare ovvio, ma molte richieste di link provengono da persone che desiderano avere approfondimenti sullo stesso prodotto e sulla stessa area tematica tramite una risorsa già esistente. Ad esempio, se vendi pantaloncini sportivi e trovi una guida per gli acquirenti con consigli per l’acquisto di pantaloncini da palestra ed è di un brand che come te vende pantaloncini nella tua stessa nicchia, è meglio non perdere tempo a contattarli.
Adesso che conosci le nozioni basilari, passiamo in rassegna alcune tattiche di link building attivo:
1. Link di fondazione
Costo: $0
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️
Sforzo (su 5 💪): 💪
Impatto (su 5 🚀): 🚀
I link di fondazione sono link provenienti da profili social media, directory di attività locali e directory di nicchia. Se non hai un account su piattaforme social media come Instagram, Facebook, Pinterest, LinkedIn, X, ecc., è bene che inizi a crearli. Ti consigliamo anche di creare un profilo su Google My Business, indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno un negozio fisico, perché può migliorare la tua SEO locale e, di conseguenza, aiutarti ad acquisire clienti locali. I vantaggi in termini di SEO sono modesti, ma questi link sono facili da creare e incrementano le possibilità che il tuo brand venga scoperto da diversi canali.
2. Guide per idee regalo
Costo: $0
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️
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Le guide ai regali sono un elenco di prodotti o idee regalo consigliate, solitamente incentrate su una festività (come il Natale) o su una persona (come il papà). Se hai mai cercato su Google delle idee regalo, è probabile che ti sia già capitato di imbatterti in diverse guide ai regali.
Inserire il tuo prodotto nelle guide ai regali giuste può contribuire ad aumentare le vendite e il traffico verso il tuo sito web. Tuttavia, l’inserimento in queste guide non avviene in modo casuale e richiede un certo impegno. In molti casi, i proprietari di aziende fanno pressione per riuscire a includere i loro prodotti in queste guide. Dovrai contattare gli editori delle guide ai regali e chiedere di far apparire il tuo prodotto accanto alle altre inserzioni e anche se il tuo prodotto è il candidato giusto, non c’è alcuna garanzia che riesca a essere incluso nell’elenco.
3. Campagne PR
Costo: $0
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️
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Tradizionalmente, una campagna di rassegna stampa prevede l’invio di un comunicato ai media per ottenere la pubblicazione sulla stampa locale, regionale, nazionale o di settore. Le pubblicazioni a mezzo stampa sono molto efficaci nell’inviare visitatori al tuo sito web, oltre a fornirti un link di grande autorità e affidabilità per il tuo sito: tutti aspetti positivi dal punto di vista della SEO.
Anziché rivolgerti a una società di pubbliche relazioni, prova a farti pubblicità in prima persona. Se hai una bella storia o un prodotto interessante che credi possa essere oggetto di pubblicazione, mettilo bene in evidenza. Entra in contatto con blogger e giornalisti che si occupano di aziende come la tua e racconta loro quello che stai facendo.
È vero che la maggior parte degli autori è sommersa di richieste, ma sono sempre alla ricerca di una buona storia da raccontare. Bada con cura a rivolgerti alle pubblicazioni giuste (es., non chiedere a un autore di ambito tech di scrivere sulla tua linea di abbigliamento) e proponi loro una storia avvincente per migliorare la tua probabilità di successo.
4. Tecnica Skyscraper
Costo: $99 al mese per uno strumento SEO
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️
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Se il tuo brand fa content marketing o sta pensando di farlo, la tecnica Skyscraper potrebbe aiutarti con i link. Questo metodo è stato concepito dall’internet marketer Brian Dean, che lo descrive in questo modo: trovi contenuti dei tuoi competitor che rappresentino link di valore, crei qualcosa di ancora migliore e poi contatti le persone giuste per rubare i loro link.
Per eseguire bene questa tecnica avrai bisogno di uno strumento SEO per trovare i link dei siti dei tuoi competitor e di uno strumento che ti aiuti a trovare le e-mail delle persone da contattare. Ricorda che dovrai dedicare tempo alla creazione di un contenuto di qualità e alla pianificazione di una campagna di outreach, il che richiede una certa pianificazione e molto impegno.
5. Guest blogging
Costo: $0
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️
Sforzo (su 5 💪): 💪💪💪
Impatto (su 5 🚀): 🚀🚀🚀
Se hai un blog in cui pubblichi articoli per attirare traffico, sai bene che ci vuole tempo prima di iniziare a vedere i risultati. Mentre aspetti che cresca, puoi scegliere di pubblicare un articolo come ospite sul blog di qualcun altro, così da farti notare dal suo pubblico. Questo non solo porterà traffico sul tuo sito web, ma favorirà anche l’ottimizzazione per i motori di ricerca grazie al backlink.
Mettiti alla ricerca di siti web, pubblicazioni o blogger del settore che hanno il tipo di pubblico che vuoi raggiungere anche tu e contattali. Proponi loro di scrivere un articolo come ospite che possa piacere al loro pubblico. Ricorda di scrivere su un argomento che sia correlato anche al tuo business, altrimenti non ti porterà traffico.
6. Broken link building
Costo: $99 al mese per uno strumento SEO
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️
Sforzo (su 5 💪): 💪💪💪💪
Impatto (su 5 🚀): 🚀🚀🚀🚀
Il broken link building è una tattica che consiste nel trovare pagine che rimandano a siti in cui una pagina è stata rimossa, ricreare un contenuto simile a quello del contenuto rimosso e quindi dire a chiunque si colleghi alla risorsa rimossa di collegarsi invece al tuo contenuto. Questo metodo funziona perché per la SEO di un sito web è deleterio collegarsi a pagine che non esistono.
Per eseguire efficacemente questa tecnica avrai bisogno di uno strumento SEO che ti permetta di effettuare il crawling delle pagine e trovare link non funzionanti e di uno strumento di outreach che ti permetta di rintracciare gli indirizzi e-mail. Dovrai anche scoprire cosa c’era una volta su quella pagina che adesso non funziona. Per fortuna, questo puoi farlo con Wayback Machine, un archivio gratuito di pagine web risalenti a vari momenti nel corso del tempo.
Se vuoi utilizzare questa tattica, questo sarà più o meno il processo che dovrai seguire:
- Scegli un sito web che esista già all’interno della tua nicchia e che pubblichi contenuti da cui ti faresti volentieri linkare (es., se possedessi un’azienda che vende trattamenti per la cura della pelle e oli essenziali, cercherei un sito web nell’ambito dell’aromaterapia, che sia un’azienda concorrente o un blogger).
- Usa il tuo strumento SEO per trovare eventuali link 404, le pagine con i domini o i link con più riferimenti o una pagina su cui sai di avere un prodotto o una collezione. Usa Wayback Machine per farti un’idea sul contenuto che c’era su quella pagina e per capire se puoi creare contenuto simile. Nota: Non copiare mai il testo di una pagina che è stata rimossa, poiché costituisce una violazione del diritto d’autore.
- Usa il tuo strumento di email outreach per trovare il content manager e contatta questa persona per informarla del link non funzionante, per spiegarle come questo sia negativo per la SEO e per l’esperienza dei lettori e per comunicarle che hai una pagina che tratta tale argomento. Se tutto va come speriamo, il risultato finale sarà che sostituirà il link non funzionante con un link che reindirizza al tuo business.
Puoi leggere di più sul broken link building sul blog di ahrefs.
7. Menzioni senza link
Costo: Da $0
Competenze SEO (su 5🕵️♀️):🕵️♀️🕵️♀️🕵️♀️
Sforzo (su 5 💪): 💪💪
Impatto (su 5 🚀): 🚀🚀
Parliamo di menzioni senza link quando si parla del tuo business su un altro sito ma non c’è nessun link che rimandi al tuo. Ad esempio, il tuo business potrebbe essere citato a titolo esemplificativo in un articolo che vende abbigliamento comodo per la casa, ma non è stato inserito nessun link alla tua home page. Con strumenti come Google Alerts o alcuni strumenti SEO dotati di questa funzione, come ahrefs, puoi ricevere una notifica nella tua casella di posta quando il tuo sito viene menzionato. Se ritieni che ne valga la pena, contatta l’autore o il content manager per ricevere un link da tale sito.
Link building passivo
Il link building passivo implica delle operazioni da effettuare quotidianamente che possono contribuire ad aumentare i tuoi sforzi SEO nel tempo, anche se non rappresentano specificamente delle attività tipiche del miglioramento SEO.
- Crea un prodotto o un servizio fantastico. Il modo più semplice per far parlare della tua attività online è avere un prodotto o un servizio eccellente di cui valga la pena parlare. Le persone sono solite condividere informazioni con amici e parenti se trovano un’attività che fa davvero qualcosa di speciale che la contraddistingue. È una cosa che non accade dall’oggi al domani, ma è il miglior modo per creare un business ed è anche un valido consiglio per la SEO.
- Offri un’assistenza clienti d’eccezione. Una buona assistenza clienti fa parlare di sé. E lo stesso vale per un’assistenza clienti deludente. Un servizio clienti nella norma, invece, passa sostanzialmente inosservato. Sebbene un’assistenza clienti scadente possa far parlare di te e questo, tecnicamente, possa essere positivo per la SEO (ricordi quella volta che la United Airlines ha trascinato un passeggero fuori da uno dei suoi aerei?), non è ovviamente positivo essere conosciuti per aver fornito un servizio clienti insoddisfacente. Quindi impegnati a offrire un servizio memorabile. Non si tratta di esagerare, ma di fare molto bene le piccole cose e di trovare dei momenti per deliziare i tuoi clienti. Ricorda questo detto: “Le persone ricordano quello che hai fatto anche molto tempo dopo aver dimenticato quello che hai detto.”
- Interagisci in modo proattivo sui social media. Essere reattivi sui social media non significa intervenire in tutte le conversazioni o partecipare alle schermaglie che si fanno i brand su X, ma di rispondere prontamente ai tuoi clienti quando chiedono aiuto. Una volta gettate le basi, puoi prendere in considerazione l’idea di mettere like o commentare i post o le storie di Instagram in cui i tuoi fan taggano i tuoi prodotti.
- Crea connessioni con gli influencer sui social e online. Se ne parla spesso come attività di networking, ma in realtà un modo migliore per concepirla è come una maniera di fare amicizia online. Se sai cosa interessa a un influencer o a un autore appassionato del settore, inviagli un articolo o un prodotto che apprezzerebbe molto, oppure lascia un bel commento a un suo post. L’obiettivo è costruire un rapporto di fiducia con queste persone. Una volta che hai la fiducia, hai anche l’attenzione. E quando hai l’attenzione, hai voce in capitolo e il permesso di condividere le tue idee o il tuo punto di vista.
- Intervieni nei forum e in altri gruppi di dibattito e commenta i blog. Essere presente nelle community come Reddit, Quora o nei forum di nicchia del tuo settore in cui si ritrova il tuo pubblico ideale può aiutarti a guadagnare una buona reputazione e, in ultima analisi, clienti. Usa questi spazi per avviare conversazioni con le persone giuste, rispondi in modo meditato e suscita emozioni ed entusiasmo. Bada però a non promuovere troppo spesso il tuo business. Fallo solo se quella persona sta cercando consigli o se il tuo prodotto risolve un problema descritto in un commento.
Scopri di più: SEO per ecommerce: 10 suggerimenti chiave
SEO: conclusioni
Il tuo obiettivo è che il tuo negozio appaia tra i primi risultati quando i clienti effettuano ricerche di prodotti nella tua categoria. L’unico modo per riuscirci e far sì che la tua pagina compaia tra i risultati principali è quello di dedicare tempo e impegno all’apprendimento delle regole che disciplinano i motori di ricerca e di applicare tali regole alla struttura e ai contenuti del tuo sito.
All’inizio, lavorare sulla SEO per il tuo negozio può sembrare un’impresa ardua, ma una volta presa la mano e risolti tutti i problemi, potrebbe essere sufficiente modificare un po’ le pagine per aiutarle a posizionarsi meglio e trovare nuove parole chiave per le quali creare le pagine. I risultati si vedranno lentamente, ma noterai via via una crescita nel tempo e la SEO sarà il miglior investimento per acquisire nuovi clienti per il tuo business.
SEO: domande frequenti
Cosa significa SEO nell’ambito del marketing?
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca. È un processo misurabile e ripetibile utilizzato per inviare ai motori di ricerca dei segnali che indicano che le tue pagine sono meritevoli di apparire nei risultati di ricerca di Google.
Cos’è il SEM?
Il Search Engine Marketing, ovvero marketing sui motori di ricerca, spesso menzionato con l’acronimo SEM, consiste nel creare contenuti pertinenti sul tuo sito web e sugli annunci dei motori di ricerca per attirare i tuoi clienti ideali attraverso risultati di ricerca organici e a pagamento. Aumenti il traffico creando pagine nuove oppure ottimizzando quelle esistenti.
Cos’è la SEO nel marketing digitale?
Il marketing SEO punta ad aumentare il traffico organico verso il tuo sito web mediante alcune modifiche alle tue pagine per migliorare il loro posizionamento nei motori di ricerca, attraverso la creazione di nuovi contenuti per parole chiave mirate e tramite il miglioramento del tuo sito per far sì che possa essere compreso meglio dai crawler dei motori di ricerca.
Come posso muovere i primi passi nella SEO?
- Trova una parola chiave che ha un buon volume di ricerca
- Comprendi l’intento di ricerca della tua parola chiave
- Redigi la tua pagina utilizzando i dati di ricerca ottenuti sulle parole chiave
- Ottimizza il meta title e la meta description della tua pagina
- Pubblica la tua pagina Acquisisci link per la tua pagina o sito web
Qual è la differenza tra SEO e SEM?
La differenza tra Search Engine Optimization (SEO) e Search Engine Marketing (SEM) consiste nel fatto che la SEO si incentra sull’aumento del traffico organico, mentre il SEM include sia l’incremento del traffico organico che la creazione di annunci a pagamento per aumentare il traffico.